Povero Prodi

Nonostante la Cassazione abbia confermato la vittoria elettorale dell'Unione, Romano Prodi (nella foto qui a fianco ben rappresentato dall'orso Bubbler, concorrente insieme al vecchio Luke, delle wacky races con l'insetto scoppiettante) non sta vivendo certamente un momento felice.
Ciampi, infatti, ha già dichiarato che la nomina del presidente del Consiglio toccherà al prossimo inquilino del Quirinale, che non potrà essere nominato prima dell'insediamento delle camere e dell'elezione dei rispettivi presidenti. Insomma, passerà un bel pò di tempo. Anche perchè a Montecitorio si è aperta la guerra alla poltrona più alta tra Bertinotti e D'Alema (i DS sono il partito più importante della coalizione, ma rifondazione reclama spazio, forte del suo pesante 7%), che sembrano non gradire l'eventualità di diventare ministri di un Governo che sarà quasi certamente fragile e passibile di continui rimpasti. A palazzo Madama regna l'incertezza assoluta: Tremaglia dice di aver portato un senatore dell'Unione dalla sua parte, diminuendo così la già esigua differenza di seggi tra le coalizioni; all'interno dell'Unione la presidenza del Senato sembra destinata a Marini, ma Mastella la reclama a gran voce; il centrodestra sembra intenzionato a candidare Andreotti che, se votato da tutti i berluscones e da qualche centrista deluso del centrosinistra, potrebbe seriamente diventare presidente del Senato.
La situazione per Prodi è quindi decisamente critica. Ogni suo passo deve essere ben studiato e curato per non far crollare la sua coalizione e, di conseguenza, il suo governo ancora in fase di stand by.
Intanto Berlusconi continua a proclamare la vittoria del suo schieramento. Come mai questo fastidioso rifiuto della realtà? A mio avviso Silvio sta solo cercando di non essere eliminato dalla scena politica italiana. Feltri oggi scrive di un piano studiato che potrebbe portare Berlusconi al Quirinale e permettere la nascita di un nuovo partito di centro (Forza Italia + Cdu + Margherita + Udeur + Dc) altrimenti impossibile da realizzare. In effetti l'unico ostacolo alla riunificazione del vecchio centro democristiano è rappresentato proprio da Berlusconi. Una sua netta sconfitta a queste elezioni avrebbe determinato sicuramente il suo ritorno all'attività di imprenditore, ma questa specie di pareggio o di sconfitta di misura gli permette, invece, di reclamare ancora spazio. Una sua elezione al Quirinale lo acconteterebbe per 7 anni e porterebbe alla sua scomparsa dalla politica "giocata". Si aprirebbero nuovi scenari politici con un prepotente ritorno del centro. Un rischio per i DS? Penso di sì, ma anche lo scenario attuale comprime il partito della quercia, stretto tra l'estrema sinistra e il rischio che i centristi si dirigano altrove. Sicuramente un rischio ancora più grande per Prodi, che non può certo vedere il suo avversario diventare presidente della Repubblica, senza dimenticare che in nuovo partito di centro difficilmente verrebbe candidato come Premier.
In mezzo a tutti questi ragionamenti di fantapolitica non bisogna dimenticare che i prossimi mesi sono ricchi di impegni internazionali, a cui il nostro Paese deve partecipare con un assetto politico ed istituzionale chiaro e definito.
In sostanza Prodi rischia tantissimo, forse più di Berlusconi e meno di D'Alema....non resta che aspettare e osservare.


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