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05 aprile 2007

Buona Pasqua

Se uno guarda in faccia a Cristo, se uno guarda in faccia a una persona a cui vuole bene, tutto in lui si rimette a posto, tutte corre a posto, e si mette i capelli in un certo modo, e si allaccia il bottone, e ha vergogna delle scarpe sporche, e dice: "Scusami se sono così trasandato". La sorgente della morale è voler bene a uno, non realizzare delle leggi.
Scusate, possiamo immaginarci l'origine della moralità concepita in un modo più semplice di così? Non progetti di perfezione, ma guardare in faccia Cristo, guardare in faccia uno! Semplicissimo, facilissimo...ma scomodissimo, scomodissimo perchè non puoi più seguire te stesso. La felicità e seguire un Altro.

Certo che guardare in faccia Cristo e non fare progetti di perfezione, vuol dire che si guarda in faccia a Cristo desiderando veramente il bene, desiderando veramente di esser veri, desiderando veramente di voler bene: "desiderandoti veramente, o Signore".

Adesso c'è la Settimana Santa: se uno il Giovedì Santo, il Venerdì Santo, il Sabato Santo, la Pasqua, in questi quattro giorni va dentro senza guardare in faccia Cristo e basta, ma con la preoccupazione dei peccati o della perfezione oppure delle cose da meditarci su, viene fuori stanco e riprende le cose come prima. Guardare in faccia Cristo, invece, cambia. Ma perchè cambi, bisogna guardargli in faccia veramente, col desiderio del bene, col desiderio della verità: "Di tutto sono capace, Signore, se sto con te che sei la mia forza"; è un tu che domina, non delle regole da rispettare.

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