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31 maggio 2006

In Olanda

IL PARTITO DEI PEDOFILI

In Olanda nasce un nuovo partito che si chiamerà "Amore del prossimo, libertà e diversità" (NVD) che porterà avanti una battaglia per rendere libera la pornografia infantile e i rapporti sessuali fra adulti e bambini di più di 12 anni. Insomma un partito dei pedofili.
Secondo la Nvd, il possesso di materiale pedo-pornografico non dovrebbe più essere assoggettato ad alcuna sanzione, l'educazione sessuale dovrebbe diventare materia scolastica d'insegnamento anche per i bambini più piccoli; una volta sedicenni, inoltre, tutti dovrebbero poter recitare nelle pellicole pornografiche o addirittura prostituirsi. Sì al sesso con gli animali, no ai maltrattamenti. Infine, assoluta libertà di circolare nudi in pubblico, ovunque e di chiunque si tratti.
Uno degli slogan del nuovo partito è: "educare i bambini significa anche abituarli al sesso. Proibire rende i bambini ancora più curiosi".
Va bene che ormai la politica non è più una lotta per il bene comune, ma per i propri interessi di parte, ma questa volta è veramente troppo. A quando il partito dei serial killer?

26 maggio 2006

Coppie di fatto negli USA

C'E' CHI LE MULTA

Mentre in Europa e in Italia si parla sempre dei Pacs, in America succede che il sindaco di una cittadina del Missouri, BlackJack, decida di multare di 500 dollari al giorno le coppie di fatto, con più di un figlio, residenti in città.
Le conseguenze prevedibili sono: le coppie di fatto che hanno già dei figli se ne andranno o decideranno di sposarsi, perchè pagare una multa così alta è veramente proibitivo; le altre coppie di fatto potrebbero anche decidere di non fare più figli pur di non sposarsi.
Non credo che questa del sindaco di BlackJack sia una bella trovata. Mi ricorda i classici film americani ambientati negli anni '50 in cui i vecchi bandiscono il rock'n roll, vietando ai ragazzi di ballarlo.

25 maggio 2006

La politica geriatrica


A proposito dell'età dei nostri governanti, ecco alcuni estratti di un interessante articolo pubblicato dal sito www.lavoce.info sul tema.
La Repubblica della terza età
In Italia, a 65 anni si va in pensione. Ma non in politica. Quando la quasi totalità delle carriere lavorative si esaurisce, quella politica raggiunge l’apice: se ne va un presidente del Consiglio di quasi 70 anni e ne subentra uno di 67. Carlo Azeglio Ciampi termina il suo mandato di Presidente della Repubblica a 86 anni e Giorgio Napolitano inizia il proprio a 81 anni.
È opportuno chiedersi quali siano le radici storiche di questo fenomeno, ma non è questa la sede per un’analisi approfondita, che lasciamo ai politologi. Ci limitiamo a due semplici osservazioni. Primo, nell’ultima campagna elettorale, si sono confrontati gli stessi candidati di dieci anni fa, un’eccezione assoluta nel panorama politico europeo. Secondo, negli anni di Tangentopoli, ci fu un profondo ricambio della classe politica. Nuovi protagonisti, come lo stesso Silvio Berlusconi da una parte, e Antonio Di Pietro dall’altra, emersero sul palcoscenico politico. Però, al pari del ricambio, non sembra esserci stato uno svecchiamento della classe dirigente.È importante, invece, soffermarsi sulle possibili implicazioni del primato della terza età nella politica italiana. La prima, e più ovvia, questione è quella della "rappresentanza".Per capirci, in Italia meno di un quinto della popolazione ha più di 65 anni. Si parla tanto di "quote rosa" e dell’importanza di avere donne che ricoprano alcuni posti chiave della politica. Ma la "questione anagrafica" è sistematicamente ignorata. Se prendiamo i cinque Ministeri chiave, Interni, Esteri, Economia, Giustizia e Difesa, l'eta' media e' 63 anni. Una squadra di sessantenni al vertice della classe politica di certo non promuove il coinvolgimento dei giovani nella vita politica attiva. Semmai, li allontana ulteriormente, rischiando di far apparire la carriera politica come un’attività in mano a un’altra generazione. Un po’ come le bocce.Poi c’è la questione delle competenze. Una visione ottimistica può far concludere che i politici italiani abbiano più "esperienza" dei loro colleghi europei, quindi commettano meno errori. È possibile. Ma è anche possibile che la nostra classe dirigente abbia conoscenze più datate, e perciò sia meno adatta a "gestire" e interpretare i rapidi processi di cambiamento della società contemporanea.La politica è un’attività produttiva. E purtroppo, il mondo politico italiano è lo specchio fedele del mondo del lavoro. In Italia, la mobilità sociale è bassissima, e il merito è premiato troppo poco. La carriera professionale si sviluppa soprattutto per anzianità, aspettando pazientemente il proprio turno per la promozione, e la politica non sembra essere un’eccezione.
Gianluca Violante

Il triste spettacolo

ROUND II

I conti non tornano mai. Anche stavolta il governo che si è insediato dice che i conti lasciati dal precedente esecutivo sono in una situazione peggiore rispetto a quella dichiarata. Berlusconi insorge, ma anche lui ha fatto la stessa cosa.
Ora, chi ha ragione? Possibile che sia così facile dare versioni diverse di dati che dovrebbero essere certi? La Corte dei Conti a che serve?
Almeno il precedente governo non ha promesso subito nuove tasse per sistemare i "disastri" scoperti.

24 maggio 2006

Aduc contro Visco

TASSARE LE RENDITE FINANZIARIE

Ieri Visco (viceministro dell'Economia) ha dichiarato che il governo rimetterà la tassa di successione e agirà sulla tassazione delle rendite finanziarie.
Oggi l'Aduc (un'associazione di consumatori) ha deciso di criticare quest'ultima scelta. In particolare il segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni, ha dichiarato: "Non si capisce perché il viceministro Visco continui a parlare di "rendite" con un riflesso negativo, quasi si trattasse di parassitismo. Ognuno del proprio denaro fa ciò che vuole e se ne ricava dei redditi perché dovrebbe essere considerato uno sterile parassita?".
Bisogna ricordare, inoltre, che questa imposta colpirebbe, direttamente o indirettamente, tantissimi cittadini italiani. Infatti, tale tassazione non riguarderebbe solo i possessori di titoli azionari, ma anche i possessori di quote di fondi di investimento (anche quelli pensione) che contengono azioni. Insomma non si tratta di un'imposta che colpisce solamente i ricchi.
La chiusa finale di Mastrantoni è eccezionale: "Livellare su una unica percentuale i guadagni da capitale e da depositi bancari significa incrementare le entrate di circa 2 miliardi di euro, che coprirebbe del 20% il maggior onere derivante dalla diminuzione del famigerato cuneo fiscale. Insomma, è un'operazione di "copertura" che viene giustificata con la tassazione sulle "rendite" finanziarie. Sarebbe opportuno evitare i buonismi di turno".

19 maggio 2006

IL CALABRONE di ieri

DON GUANELLA, MAESTRO DI CARITA'

«L’educazione è lavoro di ogni giorno per tutti i giorni della vita». Sono parole di don Luigi Guanella (1842-1915) che riassumono bene il senso della sua esistenza: una passione per l’uomo autentica e senza riserve, che lo ha portato a condividere la vita di bambini e giovani, handicappati psichici, anziani ed emarginati. Persone che in molti casi sembravano irrecuperabili, ma che nell’abbraccio di un amore gratuito si sono sentite accolte e hanno dato frutti insperati. Nel tempo il carisma e l’opera di don Guanella si sono diffusi nel mondo, toccando i cinque continenti. Anche in Italia troviamo ancora oggi realtà ispirate alla sua esperienza educativa. Come quella di Franco, sposato e padre di 4 figli, che opera a Montebello in provincia di Perugia. Si chiama “Opera don Guanella Istituto Sereni” e prende il nome da una famiglia di nobili locali, che, dopo aver conosciuto l’opera di don Luigi, decisero di donare il terreno dove oggi sorge l’istituto di accoglienza. Il centro ospita una sessantina di ragazzi con deficit mentali medio-alti. La maggior parte di loro riesce a vivere perché è assistita in modo stabile da un gruppo di educatori. «Quando sono in mezzo ai “buoni figli” — come amava chiamarli don Guanella — sto con loro come se fossero i miei stessi figli, e quando sto con i miei figli, vivo con loro quello che i "buoni figli" mi hanno insegnato». «Questo perché — ci dice Franco — sono persone come noi, con la loro dignità, di cui sono, chi più chi meno, coscienti. Noi educatori non dobbiamo essere sordi alle loro richieste di aiuto e siamo chiamati a far sbocciare esternamente la ricchezza di ciascuno, a far sviluppare tutte le loro potenzialità, che non mancano mai».
In questa condivisone del bisogno, anche chi educa viene continuamente educato, riscoprendo nell’amore come dono di sé il valore e il senso per cui vale la pena vivere. Un esempio che racconta di un’Italia fatta di opere in cui la carità cristiana diventa fattore di educazione e di sviluppo per tutta la società. Oltre i clamori degli scandali e le polemiche degli ultimi giorni.
ilcalabrone@email.it

Non te ne andare Sheva!!


Un post solo per segnalare alcuni indirizzi internet in cui i tifosi stanno esprimendo la loro volontà di vedere Shevchenko ancora in maglia rossonera:
http://www.shevarestaconnoi.com Sito dove si stanno raccogliendo messaggi dei tifosi da inviare a Sheva.
http://www.petitiononline.com/sh700777/petition.html Petizione in inglese da sottoscrivere.
http://www.sheva7.com Sito ufficiale di Sheva, quindi quello più indicato per inviare i messaggi.

Inizia il triste spettacolo

ROUND I

Tornato a casa dopo una giornata di lavoro, accendo ieri la tv e sento al TG5 il discorso di Prodi. Ecco che comincia a parlare della "guerra in Iraq" e già cominciano a girarmi le balle: ancora si dice che l'Italia ha partecipato a una guerra! Va bene che l'ONU non conta più niente, ma c'è da ricordare per l'ennesima volta che i nostri militari sono andati in Iraq dopo che l'ONU aveva autorizzato l'intervento di peacekeeping.
Prodi prosegue e parla della legge Biagi: va cambiata. Sì, d'accordo, ma come? Se, come si diceva in campagna elettorale, l'Unione intende aumentare il costo di tali tipologie di contratto per le imprese non voglio immaginare cosa succederà: pensano forse che le aziende assumeranno in blocco tutti i cocopro o non è forse più realistico pensare che ci sarà un ritorno al lavoro in nero?
La legge Biagi va certo cambiata, ma basterebbe garantire un pò più di tutele al lavoro flessibile.
Passo oltre Prodi e sento le dichiarazioni di Bianchi, neo ministro dei trasporti: il ponte sullo stretto di Messina non si farà. Ok, penso io, ma se è già stato firmato un contratto per l'appalto allo Stato toccherà pagare una bella onerosa penale. No, dice Prodi. Come lo sa soltanto lui.
Arriva il turno di Di Pietro che minaccia di non votare la fiducia al governo se non sarà istituito il ministero per gli italiani all'estero. A parte il fatto che i connazionali residenti all'estero non pagano le tasse in Italia e quindi non vedo perchè dovrebbero avere un ministero dedicato, mi sovviene che l'ex PM milanese è ministro del governo. Ora, è normale che un ministro voti contro il governo di cui fa parte? Come mai, a questo punto, non minaccia le dimissioni? Sarebbe più coerente! Ma così facendo perderebbe la poltrona....
E' iniziato un triste spettacolo...

18 maggio 2006

Contraddizioni pubblicitarie

LAIF IS NAU

Guardando l'ultimo spot televisivo della Vodafone (dove appare anche Totti) ho notato una strana contraddizione.
Posto che la nuova tariffa "Vodafone casa" permette di chiamare gratis, ma sarebbe meglio dire a costi minimi (6 millesimi al minuto+scatto alla risposta per 25 ore mensili), i numeri di rete fissa in cambio di un canone mensile, lo spot fa chiaro riferimento a staccare le linee telefoniche di casa, utilizzando il cellulare al posto del caro vecchio telefono fisso.
Supponendo che questa tariffa spopoli e tutti facciano il ragionamento dello spot (faccio la tariffa e stacco il telefono fisso) ci sarebberro meno telefoni fissi, e quindi il vantaggio della tariffa andrebbe perso!
La contraddizione è perciò questa: la tariffa fa risparmiare sulle chiamate ai numeri fissi, ma invita a staccare il proprio telefono fisso. Se tutti staccano il telefono fisso e tengono solo il cellulare, la tariffa non sarà più conveniente, perchè non ci sarà più nessuno da chiamare!!!

10 maggio 2006

Le nuove istituzioni italiane

BUON COMUNISMO A TUTTI!

In Italia, dopo un presidente della Camera comunista (Bertinotti), ci troviamo ad avere un presidente della Repubblica dal passato comunista (come auspicava Bertinotti stesso).
Saranno soddisfatti adesso gli elettori moderati del centrosinistra, quelli che hanno votato Prodi certi che il timone della coalizione sarebbe stato nelle mani del centro per contrastare le correnti più estreme della sinistra.
Comunque la cosa che più mi fa imbestialire di tutta questa vicenda è che, come al solito, per la sinistra chi ha avuto trascorsi nel MSI era, è e resterà sempre un fascista; chi, invece, ha un evidente passato o presente da comunista è un garante, un progressista-riformista-migliorista e quant'altro.
Ma a sinistra non dicevano che l'Italia era il regno di Berlusconi??!! E ora che cos'è??!! Non è forse il regno loro??!! E allora che la smettano di fare i moralisti!!
Nel frattempo buon comunismo a tutti! Soprattutto agli elettori della Margherita e dell'Udeur, soprattutto a quanti di loro si dicono cattolici.

Onu e diritti umani

AFFIDARE LE PECORE AI LUPI

L'Assemblea Generale dell'ONU, la vecchia artritica e superata Organizzazione delle Nazioni Unite, ha eletto ieri il nuovo Consiglio dei diritti umani. Non fa certo piacere sapere che sono stati eletti Paesi come Cina, Cuba e Arabia Saudita. Se i primi, infatti, non sono certo Paesi noti per l'amore con cui trattano i cittadini e i dissidenti politici, l'ultimo è noto per la scarsa considerazione che ha delle donne.
Ora mi chiedo: è mai possibile affidare nelle mani di questi Paesi la tutela dei diritti umani che non sanno rispettare nemmeno sul loro territorio? Perchè allora non affidare le ispezioni nucleari in Iran all'Iran stesso?
Complimenti ONU!!

09 maggio 2006

Notizie dalla Germania

NOVELLI ROBIN HOOD

La polizia di Amburgo dà la caccia a un gruppo di giovani che, da oltre un anno, mette a segno furti alimentari in ristoranti e supermarket.
I giovani, travestiti come supereroi in gruppi di 30-40 unità, fanno irruzione a mano armata nei locali portando via beni alimentari di lusso (champagne, carne pregiata, cioccolato costoso, etc.) che dicono, attraverso messaggi lasciati sul luogo del furto, di distribuire in seguito ai poveri della città.
La polizia dice di loro che sono molto abili a coprire ogni traccia e ritiene che si tratti di studenti anarchici che cercano solo di divertirsi.
La banda, conosciuta con il nome "Spontis", colpisce raramente, ma è certamente di un'altra categoria rispetto ai protagonisti del cosiddetto "esproprio proletario" che, non molto tempo fa, fecero irruzione nelle librerie e in altri negozi milanesi, portandosi via parecchi oggetti e facendo danni.

05 maggio 2006

Fidel Castro

IL COMUNISMO AL POPOLO, I SOLDI A ME

Secondo l'autorevole rivista Forbes, nota per le sue classifiche di richezza, Fidel Castro è il settimo capo di Stato più ricco del mondo, con un patrimonio di circa 900 milioni di dollari. In questa classifica supererebbe anche la regina Elisabetta, ferma a 500 milioni.
Per quanto riguarda i cittadini cubani, nel 2002 il loro reddito pro capite era di poco superiore ai 1000 dollari annui.
Ora mi sfugge qualcosa: ma Fidel Castro non era mica comunista? E come mai allora lui ha così tanto mentre gli altri cubani hanno così poco?
La cosa più tragica è leggere il commento del quotidiano cubano Granma, pubblicato nel 2005 quando Fidel aveva un patrimonio circa dimezzato rispetto ad oggi: "Fidel è ricco, ma solo della felicità di aver servito e di servire ogni minuto gli umili del mondo, ai quali ha dedicato la propria esistenza".

04 maggio 2006

IL CALABRONE di oggi

FORSE IL PAESE E' DIVISO, MA IL POPOLO E' UNO SOLO

Dopo gli appelli all’unità del Paese, alla moderazione e alla collaborazione, durante le celebrazioni delle laicissime “feste comandate” del 25 aprile e del l maggio si sono visti i primi distinguo. Paolo, infatti è un anziano eroe della Resistenza (medaglia al valore) costretto dall’età su una sedia a rotelle. Non può partecipare alla festa della Liberazione perché è il padre di Letizia Moratti, candidata a sindaco di Milano per il centrodestra. E la Cdl non ha il diritto di commemorare la Liberazione perché il 25 aprile è la festa della sinistra: dei coraggiosi che appesero in piazzale Loreto il cadavere di Mussolini o dei prodi partigiani rossi che “per errore”, nella foga di liberare l’Italia, uccisero il quindicenne seminarista Rolando Rivi, in un bosco poco lontano da casa. La vogliono come festa della sinistra, cioè di una parte politica che non ha certo contribuito da sola alla liberazione ma che — avendo capito l’importanza di riscrivere arbitrariamente la storia — pretende di averlo fatto e di essere l’unica base legittima della nostra stanca, confusa democrazia. E così alla commemorazione del l maggio non avrebbero il diritto di prender parte né gli imprenditori (i padroni” non sono certo lavoratori come gli altri), né tutti i politici non di fede comunista: la piazza è una cosa seria. Se lo dice l’ex prefetto Ferrante, sarà così. E, quindi, largo in piazza ai movimenti di liberazione pro Palestina, agli sfasciavetrine, a quelli delle “dieci, cento, mille Nasiriyah”. Che la sinistra abbia gettato la maschera, ancor prima di iniziare a governare? Assistiamo, forse, alle prove di un nuovo regime che non tollera chi la pensa diversamente o una storia diversa? E allora si tengano pure le piazze, ma ci lascino un’ultima provocazione: se il Paese è diviso, il popolo è uno solo. E non chiede solo che gli sia data voce nelle piazze, ma il diritto di esistere. A partire dalle persone, dai movimenti, dalle associazioni, dalle opere, di cui è fatta la nostra società. Forse non siamo tutti uguali. Per esempio noi ci sentiamo diversi, e “bella ciao” non ci basta più. Anzi, non ci è mai bastata.

ilcalabrone@email.it

C'è Moratti e Moratti!

NON TUTTI SONO PADRONI

Alla festa del 1° maggio a Milano in piazza viene contestata Letizia Moratti, candidato sindaco della CdL. Nonostante sia stata ufficialmente invitata dalle confederazioni sindacali, il suo avversario a palazzo Marino, l'ex prefetto Ferrante, qualche giorno prima della festa dei lavoratori dichiara che la Moratti non ha alcun diritto a scendere in piazza: "è la festa dei lavoratori, non dei padroni". E così si consuma l'ennesima contestazione dopo quella del 25 aprile. A parte che è difficile capire di cosa sia padrona la Moratti, c'è un fatto alquanto strano capitato lo stesso giorno a Milano: in piazza c'era anche Milly Moratti, moglie di Massimo e cognata di Letizia. A quanto pare lei non è una padrona, perchè non ha ricevuto alcun fischio o insulto da parte della gente in piazza. Ma forse questo si deve al fatto che è candidata al consiglio comunale nelle liste del centrosinistra!! Oltre ad essere un'ambientalista convinta sposata con un petroliere!! C'è dunque Moratti e Moratti! O meglio c'è cittadino e cittadino! C'è quello cattivo di centrodestra e quello buono di centrosinistra. Guai se il primo vuole partecipare ad una manifestazione per una festa nazionale (che in quanto nazionale sarebbe di tutti) P.S.: In piazza fortunatamente non è sceso Moratti Massimo...ci sarebbero state molte contestazioni dai cittadini nerazzurri.

03 maggio 2006

Zapatero e le grandi scimmie

ALTRO CHE TARZAN E CITA

Mi era sfuggita questa notizia, riportata ieri dalla trasmissione di Crozza su LA7. L'ho ritrovata sul sito di Repubblica.

La Spagna si mobilita per le scimmie
"Diritti fondamentali anche per loro"


MADRID - Tra polemiche e ironie, la Spagna di Josè Luis Rodriguez Zapatero ha deciso di scendere in campo a in difesa delle scimmie. Madrid sarà la prima capitale europea a garantire a scimpanzè, orangutan, gorilla e bonobo i loro "diritti fondamentali". Il parlamento ha accettato infatti di dibattere un progetto di legge di iniziativa socialista per chiedere al governo la protezione all'interno del paese e sul piano internazionale del diritto di questi animali a non essere maltrattati, messi in schiavitù, uccisi e condotti all'estinzione.
"Che piaccia o no, gli esseri umani sono grandi scimmie" e proteggere i diritti di queste ultime "è una responsabilità etica", ha detto oggi Joaquin Araujo, presidente spagnolo del Progetto internazionale Grande Scimmia. E il deputato socialista Francisco Garrido, uno dei firmatari della proposta, ha aggiunto che "essere orgogliosi delle proprie origini è proprio delle persone di buona famiglia".
Il Progetto Grande Scimmia, che la proposta parlamentare chiederà al governo di sostenere, è d'altra parte estremamente chiaro al riguardo e punta a quella che definisce "un'idea radicale ma semplice: includere gli antropoidi non umani in una comunità di eguali, concedendogli la protezione morale e legale di cui godono attualmente solo gli esseri umani". E obiettivo finale è quello di far approvare dall'Onu "una carta dei diritti fondamentali delle grandi scimmie".
La proposta ha sollevato sdegnate reazioni da parte della Chiesa. L'arcivescovo di Pamplona, Fernando Sebastian, ha invitato a "non cadere nel ridicolo per eccesso di progressismo" affermando che l'iniziativa equivale a "invocare diritti taurini per gli umani". Ed ha lamentato che si voglia dare alle scimmie ciò che si nega agli embrioni. Il giornale conservatore Abc in un commento acido ha accusato Zapatero di essersi trasformato "Da Bambi in Tarzan" ed avvertendo:"A questo qui non lo tiene più nessuno!".
Il Progetto Grande Scimmia, che ha tra i fondatori lo studioso di bioetica e filosofo australiano Peter Singer, è un'iniziativa sostenuta da scienziati di fama mondiale tra cui la primatologa Jane Goodall e che parte dal presupposto che gli antropoidi non umani "possiedono facoltà mentali e una vita emozionale sufficienti per giustificare la loro inclusione nella comunità degli eguali". E ricorda che studi scientifici hanno stabilito che l'uomo condivide con le grandi scimmie circa il 98% dei geni, con una minima differenza simile a quella di altre specie che alla semplice osservazione sono indistinguibili.

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